La sensazione che mi da il rossetto rosso è paragonabile solo a quella che il mio rossetto preferito sa darmi.
Per molte e molti a me è lo stesso: il rossetto rosso, infatti, è da sempre simbolo di femminilità, potere, rappresenta le fondamenta del rossetto ed è intramontabile. Nonostante questo, è il primo prodotto makeup che viene marchiato dal più antico e squallido dei pregiudizi: indossare il rossetto rosso è sinonimo di volgarità, di poco di buono. Questo influisce, spesso incosapevolemente, molte persone nel provare ad indossarlo. Negli anni mi sono chiesta da cosa nasce questo pregiudizio e quale sia invece la vera storia del rossetto rosso. Ho fatto le mie ricerche e sono pronta per raccontarvelo.
La storia del rossetto rosso: l’amore antico del precursore di tutti i rossetti
Aprite il dizionario e cercate la parola rossetto: il significato principale è “sostanza che colora di rosso”. Anche se sappiamo che ad oggi non esiste solo il rossetto rosso, è il primo colore che troviamo nella nascita di questa cosmetico che risale ai Sumeri. Pensate che il primo rossetto risale al 2800 a.C, ritrovato nella tomba sovrana sumera Shub-ad. Il primo rossetto era un morbido composto creato da polvere rossa, olio di sesamo ed essenza di rosa contenuto in un cofantetto dorato ed era inoltre accompagnato da un pennellino.
Nel corso dell’epoche, il rossetto è stato amato quanto odiato: utilizzato da Egizi e Romani per simboleggiare potere e suggellare cerimonie sacre, declassato nella Grecia antica e durante il Medioevo e tornato in auge con la regina Elisabetta I, e con il Roccocò, tornando negli abissi durante l’800.
Il primo rossetto viene messo in vendita nel 1910 da Roger&Gallet ma è il movimento delle suffraggette a dare potere al colore rosso sulle labbra, che diventa simbolo di ribellione.
Negli anni ’40, però, indossare il rossetto diventa un “dovere civile”: viene istituita la tonalità Victory Red e le pubblicità dei cosmetici consigliano l’applicazione del rossetto ” il prezioso diritto delle donne di essere femminili e adorabili in ogni circostanza”.
Non perde gli la sua allure negli anni ’50 grazie al contributo di attrici come Elisabeth Taylor, protagonista della campagna pubblicitaria Fire & Ice di Revlon, che al tempo fu rivoluzionaria: fu la prima campagna pubblicitaria che affermava che le donne indossassero il trucco per loro stesse, non per attirare gli uomini.
Tra altri alti e bassi, il rossetto rosso continua essere amato da milioni di persone, comprato in tutte le sue mille nuances e finish: fredde, calde, saturate, desature, sheer, opache, glossate.
L’infamia storica: perchè il rossetto rosso è simbolo di malcostume?
Nonostante una storia così densa e affascinante, il rossetto rosso porta con se un bruttissimo pregiudizio: viene accusato di volgarità, assimilato alla prostituzione, svilendo chi lo indossa. Ho chiesto a moltissime persone che sono state intervistate per la rubrica Beauty and Prejudice come si combattessero i pregiudizi e io credo che i pregiudizi si combattano non solo con l’indifferenza, ma con i fatti.
Vi siete mai chiesto perchè il rossetto rosso può assumere questa nomea? Quale sia effettivamente il nesso tra un colore vivace e pieno sulle labbra di una donna e il suo comportamento? Nella realtà dei fatti, nessuno.
La storia invece vuole insegnarci qualcosa di diverso: nell’antica Grecia veniva infatti permesso di indossare il rossetto solo alle prostitute e veniva per questo usato per marchiarle in modo tale che gli uomini interessati a relazioni sentimentali non cadessero nell'”inganno”.
Nel Medioevo ogni forma di trucco viene vista come sfida verso l’opera divina, dichiarato demoniaco e proibito. Questa idea ritorna nel 1700 e associata alla stregoneria: il rossetto rosso, capace di sedurre gli uomini sposati, era un mezzo delle streghe e se si veniva sorpresi nell’utilizzarlo durante il corteggiamento, il matrimonio poteva essere annullato.
Durante il moralismo dell’età vittoriana, era proibito dalla Regina Vittoria stessa indossare sulle labbra qualsiasi cosa che non fosse grasso di balena.
Cosa notiamo nella storia del rossetto rosso? Una volta che viene riconosciuto come simbolo di potere femminile, di consapevolezza e sicurezza, viene declassato e relegato alle raffigurazioni peggiori che si possono fare ad una donna. Il rossetto rosso non vi rende una poco di buono, non vi rende volgari, non assume qualcosa su di voi facendovi apparire chi non siete.
Ora che conosciamo i fatti, impariamo ad usare l’indifferenza: usiamo il rossetto rosso anche di giorno, senza curarci degli sguardi e delle idee delle persone, e sì usiamolo anche sotto la mascherina.
Se ti interessa sapere di più della tematica bellezza e pregiudizio, ti consiglio di leggere le testimonianze di makeup artist, influencer e beauty addicted su queste tematiche e le mie riflessioni a questo link.
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A presto!