Ladies and Gentlemen! Ben ritrovati sul blog!
Durante quest’ultimo SANA sono riuscita a intervistare Nicola Filardi, IT e Social Media Manager e di Biofficina Toscana che ha risposto con assoluta gentilezza alle mie domande, fattore non scontato quando si parla di una grande azienda come Biofficina.
Io ero molto emozionata, parlavo in modo velocissimo e nel riascoltare l’intervista mi sono stupita di essere stata capita (per la serie, le beauty blogger sono umane).
Non aspettavi la solita intervista, perché non la troverete in questo articolo: scoprite la storia del brand e i suoi valori, ma non solo perché si tratta di un brand ecobio e come tale, non é un brand cosmetico normale. Sentirete parlare di idee, di rapporti con i consumatori, di etica e di marketing.
Sapete che per me é molto importante sapere da chi acquisto, ve ne ho parlato in questo articolo, e sapere di poter affidare su una realtá italiana con valori, identitá e un umanitá solida é sempre un piacere e una gioia.
Come nasce Biofficina Toscana
Biofficina nasce ormai 8 anni fa e nasce dall’incontro tra Claudia Lami ed Eva Casagli — le due socie fondatrici— due appassionate di ecobio, quando era ancora più di nicchia di adesso.Non esistevano i social ma i forum infatti si sono conosciute sul forum Saicosatispalmi. Due percorsi diversi: Claudia aveva fatto scienze ambientali con indirizzo agro forestale ma con una tesi sui sistemi di centrificazione per l’inquinamento ovvero l’impatto che hanno i cosmetici sull’ambiente mentre dall’altro canto Eva che aveva una formazione umanistica data da una laurea in Storia del giornalismo e un percorso di dottorato e ricerca universitaria.
Si sono incontrate proprio alla presentazione di un libro di Eva a Lucca ed hanno deciso di dare il via a questa realtá: siamo partiti con una decina di prodotti, molti dei quali ci sono ancora e altri si sono superati.
Cosa significa per voi essere un brand Eco-Bio?
Noi fin dall’inizio siamo stati mossi dall’ecobio per due punti di vista: uno, l’ambiente, che spesso viene dimenticato e due la pelle, che cosa ci si mette addosso. Entrambi questi ambiti sono stati molto importanti, perché per noi é molto importante il rispetto ambientale. Lo vediamo sia con le materie prime che usiamo, toscane , i nostri prodotti quindi sono legati al territorio e allo stesso tempo l’attenzione verso le sostanze nocive, un problema che al giorno d’oggi abbiamo scoperto tutti e che ora capiamo veramente e sappiamo come arginare.
Abbiamo unito queste due forze molto importanti alla ricerca di qualcosa di completamente nuovo. Nel momento in cui tutto é nato sono partiti nuovi stimoli. Siamo andati a contattare piccoli produttori locali e ci siamo accorti anche di quello che ognuno di noi può fare, nel sostenere gli altri che lavorano bene: come gli idrolati presi da una produttrice del grossetano, lei non sarebbe mai riuscita a sostenere le produzioni con i prezzi che le imponeva il mercato e quindi faceva un prodotto di qualita ma a piccole quantità e doveva venderlo a delle cifre altissime; il costo del mercato l’avrebbe fatta chiudere. Noi l’abbiamo scoperta e abbiamo deciso di sostenerla. Questo si applica a tutte le materie prime che abbiamo: dai frutti rossi che produce una nostra amica di Lucca, dalle vinacce che vengono prodotte nel senese. Tutte cose che hanno creato una sinergia che ancora continua.
Di quale referenza andate “più fieri”? (Per l’efficacia, la diversità dagli altri prodotti sul mercato, la difficoltà iniziale nella sua realizzazione…)
É una domanda difficile, perché per certi versi, di un po’ tutte. Se penso al detergente delicato, che é nato prima ancora che nascesse Biofficina come prova e divertimento, ritrovo un certo tipo di legame. Se invece penso al balsamo concentrato attivo e quello con cui abbiamo un po’ rivoluzionato l’ecobio per i capelli in Italia, introducendo una molecola molto perfomante e anche quello é stato un bel momento di felicitá: averla creata e aver visto quanto é stata apprezzata. Anche il balsamo senza risciacquo é un altro prodotto che ci ha dato tantissima soddisfazione.
Devo dire che anche I rituali, tutto il discorso legato alla routine coreana, le fasi e i vari layer é un altro processo di cui siamo contenti. Lo scrub detergente é stata una bella soddisfazione o anche il burro struccante.
É difficile per noi dire di uno solo, ecco…siamo affezionati un po’ a tutti!
Quanto sono cambiato il mercato e i consumatori nel vostro percorso?
È cambiato tanto. Il fatto che non sia più di nicchia é un bene, sebbene sia aumentata la concorezza, é un bene per l’ambiente e ci sono un sacco di offerte rispetto ad una volta, ci sono un sacco di cose piu performanti, la chimica verde ha fatto dei passi da gigante e ci ritroviamo con un sacco di cose che funzionano bene. É uno stimolo e una crescita continua e il fatto che sia tanti che ci operano sopra per noi é una bella cosa. Poi ci possono arrivare tanti tipi di attori: c’é la grande azienda che va a sfruttare l’immagine dell’ecobio ma se vai a vedere le formulazioni tanto verdi non sono; ovviamente il rischio c’e sempre e in quel caso li ci si rifá al consumatore.
Il consumatore é cambiato: all’inizio erano pochi e conoscevano molto nel dettaglio quello che facevano, adesso sono aumentati e ne capiscono meno nel dettaglio, ma é preferibile ad un momento in chi vigeva quasi la totale ignoranza in materia.
Più persone si avvicinano al mondo ecobio ed é un bene per l’ambiente.
Quanto siete cambiati come azienda per riuscire a non farsi “sopraffare” dalla concorrenza e mantenere intatta la qualità dei vostri prodotti? Cosa vi porta ad andare avanti?
In primo luogo ci porta avanti la passione per quello che facciamo, cerchiamo di fare dei prodotti diversi: si é visto dai prodotti struccanti, siamo usciti con prodotti che ci hanno dato soddisfazione e che sono frutto del nostro impegno. Quando c’é conconcorrenza il miglior modo di andare avanti é continuare a lavorare nel migliore dei modi. Il male che può succedere é che si va tutti avanti nell’attività verde, ed questo che stiamo provando a fare: cercare di produrre qualcosa di nuovo, non gia visto, non ripetitivo.
Ringrazio ancora Nicola per la sua gentilezza e per la pazienza e spero che questo piccolo sguardo sul brand toscano vi sia piaciuto. Trovate tutti i prodotti che più ho amato del brand seguendo il tag Biofficina Toscana, in continuo aggiornamento perché come avete visto e letto, abbiamo ancora da tanto da scoprire e, purtroppo per le nostre tasche, da comprare!
A presto!
Biofficina è un brand a cui come ben sai sono legatissima. È stato bello poter scoprire di più sul background lavorativo e non solo che c’è dietro!
Non ho mai usato un loro prodotto, ma piano piano sto tentando di introdurre nel mio beauty, prodotti bio, vegan ecc.
Sono rimasta colpita dal fatto che questa azienda nasce nella mia terra, che utilizza materie locali e sicuramente spero di provare i loro prodotti quanto prima ? grazie per aver condiviso questa intervista!
[…] prodotto in questione è la maschera scrub -decotto di Biofficina Toscana, che io ho potuto testare questa estate mentre l’azienda effettuava le ultime modifiche e […]
[…] è la prima volta che sentite parlare di Biofficina Toscana, vi consiglio di andare a leggere la mia intervista al brand in cui racconto la loro storia e i loro […]
[…] a testare dagli albori del blog e sono contenta di potervi parlare del primo shampoo – doccia di Biofficina Toscana, che sapete essere un brand che amo […]